La Tradizione Cattolica, 122 (2022 n. 3)
Sommario:
- Editoriale
- Lettera del Superiore Generale
- La Chiesa e il fascismo in uno scontro frontale
- Sant’Ignazio di Loyola: vita piccola di un uomo immenso
- Cronache dei campi estivi
- Cronaca pellegrinaggio Bevagna Assisi
- Recensione: Don Bosco educatore
- La Scuola Parentale San Pancrazio
Editoriale
Anno zero! Perché? Una data che i rivoluzionari francesi e bolscevichi hanno pure cercato di cancellare dal calendario. Il vero e unico Dio nella Persona del Verbo entra nel nostro tempo «provato in tutto a somiglianza di noi, salvo il peccato» e così ci libera da questa schiavitù per riaprirci le porte del Paradiso.
Questo punto centrale della storia dell’umanità è stato reso possibile, secondo il piano dell’infinita Sapienza divina, solo ed unicamente tramite il Fiat di un’umile ragazza di 15 anni, Miriam; la più umile di tutte le persone umane ma oggi Regina del Cielo e della Terra. La liturgia non si stanca di chiamarla pulchra ut luna, bella come la luna; electa ut sol, fulgida come il sole; terribile come un esercito schierato, terribilis ut castrorum acies ordinata. Fermiamoci su questi tre appellativi per vedere come lodarla ed imitarla.
Bellezza di Maria
«Bella come la luna, pulchra ut luna»: come splende la luna nel cielo oscuro, così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre accanto a Lei. Per quanto possiamo rimanere colpiti dalla bellezza di un volto angelico, dall'incanto di un sorriso di bambino, dal fascino di uno sguardo puro, quanto più lo saremmo se potessimo vedere adesso il volto di Maria. Pensiamo a una santa Bernardetta che rimaneva incantata in estasi allorché il medico gli metteva una fiamma sotto la mano.
Bellezza naturale che è solamente un riflesso della pienezza di ricchezze che Dio ha riversato nella sua anima con un miracolo della sua onnipotenza. Il volto è il riflesso dell’anima; Egli ha fatto passare nello sguardo di Maria qualche cosa della Sua dignità sovrumana e divina. Un raggio della bellezza di Dio splende negli occhi di sua Madre. Non pensate voi che il volto di Gesù, quel volto che gli angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti del volto di Maria?
Irradiamento di Maria
Splende la luna sui grandi ghiacciai del polo, ma il ghiaccio rimane compatto e infecondo, così come rimangono le tenebre e perdura il gelo nelle notti lunari dell'inverno. La luce della luna non porta il calore, non porta la vita. Fonte di luce, di calore e di vita è il sole. Ora Maria, che ha la bellezza della luna, splende anche come un sole e irraggia un calore vivificante.
Electa ut sol. Sotto la luce e il calore del sole fioriscono sulla terra e danno frutto le piante; sotto l'influsso dell'aiuto di questo sole che è Maria fruttificano i buoni pensieri nelle anime. Madre della divina grazia, «Mediatrice di tutte le grazie» sotto il Mediatore, come il collo sotto la testa. «Certo, ci spiega Papa Sarto, solo Gesù Cristo ha il diritto proprio e particolare di dispensare quei tesori che sono il frutto esclusivo della Sua morte, essendo egli per Sua natura il mediatore fra Dio e gli uomini. Tuttavia, per quella comunione di dolori e d’angoscie, già menzionata tra la Madre e il Figlio, è stato concesso all’Augusta Vergine di essere "presso il Suo unico Figlio la potentissima mediatrice e conciliatrice del mondo intiero". […] Ma Maria, come osserva giustamente san Bernardo, è l’"acquedotto", o anche quella parte per cui il capo si congiunge col corpo e gli trasmette forza e efficacia; in una parola, il collo. Dice san Bernardino da Siena: "Ella è il collo del nostro capo, per mezzo del quale esso comunica al suo corpo mistico tutti i doni spirituali"».
Forza di Maria
Un’ultima immagine prende la Chiesa dalla Sacra Scrittura e l’applica alla Vergine. Maria è bella in sé stessa come la luna, è fulgida intorno a sé come il sole; ma contro il «nemico» è forte, è terribile, come un esercito schierato in battaglia. «Acies ordinata».
Il «nemico» preme alle porte della Chiesa, minaccia le anime. Ed ecco un altro aspetto – presentissimo – di Maria: la sua forza nel combattimento.
Già dopo la miserabile caduta di Adamo, il primo annunzio su Maria, secondo la interpretazione di non pochi Santi Padri e Dottori, ci parla di inimicizie fra Lei e il serpente nemico di Dio e dell'uomo.
Come è per Lei essenziale esser fedele a Dio, così esser vincitrice del demonio. Senza nessuna macchia Maria ha calpestato la testa del serpente tentatore e corruttore. Quando si avvicina Maria, il demonio fugge; così come scompaiono le tenebre, quando spunta il sole. Dove è Maria, non è Satana; dove è il sole, non è il potere delle tenebre.
Pulchra ut luna, come figli di Maria dobbiamo riflettere questa purezza dell’anima in mezzo a un mondo sempre più depravato, schiavo del serpente che odia l’innocenza dei bambini e vuole cancellarla.
Ma questa purezza richiede forza. Sarà l’irradiamento della nostra devozione mariana a comunicarci questa fermezza vincitrice. Dobbiamo scegliere il nostro campo: i pacifisti fanno il gioco del nemico. «Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono». In questo combattimento contro le potenze delle tenebre potremmo rimanere soldati fedeli come un sant’Ignazio solamente appoggiati sulla nostra Madre celeste, Mediatrice di ogni grazia, Acies ordinata.
Iscrivetevi quindi agli Esercizi di Sant’Ignazio o agli esercizi mariani per fare provvigioni di armamenti.
Ad Jesum per Mariam, ad maiorem Dei gloriam.