Coronavirus in Cina: la testimonianza di un prete

Fonte: FSSPX Attualità

Un sacerdote cinese, padre Shanren, racconta la prima settimana dell'epidemia di polmonite acuta causata dal coronavirus. La sua storia racconta diverse scene di panico causate dall'emergenza medica in Cina. Vi aggiunge una considerazione soprannaturale.

 

"Nel pomeriggio del capodanno cinese - 24 gennaio 2020 - mi è stato ordinato di annullare la messa in programma; a quel tempo, non eravamo a conoscenza del coronavirus di Wuhan. Quando l'abbiamo scoperto, l'epidemia si era già diffusa in tutto il paese".

"Il sindaco di Wuhan ha affermato che 5 milioni di persone hanno già lasciato la città. Come previsto, la paura del contagio è tale che molte persone hanno paura di quelli che arrivano da Wuhan".

"Attualmente, le persone infette sono messe in quarantena. Sfortunatamente, possiamo vedere molte reazioni aggressive via Internet, come quei pazienti terrorizzati che strappano le tute protettive e le maschere delle infermiere, urlando loro: Perché siete gli unici ad avere delle protezioni? Se dobbiamo morire, moriamo insieme!".

"Poi, continua padre Shanren, possiamo anche vedere blocchi stradali che appaiono qua e là sulle strade (...). C'è chi mette gli striscioni davanti alle case dei malati, altri che usano pezzi di legno per bloccare l'ingresso dei vicini. Per molte persone, i pazienti di Wuhan non sono più umani; sono diventati sinonimo di virus".

E il sacerdote si chiede se la malattia non sia anche una punizione divina contro la politica religiosa attuata dal Partito Comunista Cinese: "pensateci bene, scrive, un mese fa, il 24 dicembre, ai cinesi è stato chiesto di boicottare le festività straniere, di smettere di celebrare il Natale e di sostenere piuttosto le festività patriottiche nazionali ... Purtroppo, un mese dopo, il 24 gennaio, si è verificata la catastrofe dell'epidemia: abbiamo rifiutato il Pace del Natale che Dio ci ha dato gratuitamente e stiamo pagando un prezzo elevato per questo".

Il prete cattolico conclude con gravità: "Dobbiamo avere il timore di Dio e pregare per i cinesi. Imploriamo l'infinita misericordia di Dio in modo che tutto venga risolto al più presto e alla svelta". Un invito urgente alla conversione.