Il Crociato di aprile 2023

La lettera del Cappellano

Cari Crociati,

Questo mese festeggeremo la Risurrezione del Signore, la domenica di Pasqua. Ma cos’è la Risurrezione? Vuol dire che un corpo, che con la morte si era realmente separato dalla sua anima, ritorna di nuovo ad unirsi con essa. Quando una persona muore, già dopo qualche ora il suo corpo diventa rigido e di colore più scuro: è l’inizio di quella che si chiama “corruzione del corpo”. Ebbene, è evidente che solo un miracolo potrebbe riportare alla vita quel corpo che vediamo lì, immobile, che non respira più e che chiamiamo giustamente cadavere…

È proprio ciò che è accaduto la mattina di Pasqua! Gesù, inchiodato sulla Croce, dopo aver sparso tutto il suo sangue, “rese lo spirito”, cioè realmente morì, e fu posto in un sepolcro, coperto da un lenzuolo bianco (che si conserva ancora oggi: la Santa Sindone). Poi, con la sua potenza divina, Lui che già durante la sua vita pubblica aveva risuscitato alcune persone (ricordate Lazzaro), fece un miracolo ancora più grande, possibile solo a un Dio: risuscitò se stesso!

Ma Gesù non conobbe la corruzione del corpo, che si conservò intatto pur essendo morto, lì nel sepolcro: era pur sempre il corpo di un Dio!

La festa di Pasqua deve dunque farci meditare sulla grandezza del Dio che adoriamo nell’Eucaristia e che riceviamo quando ci accostiamo alla Santa Comunione: la Resurrezione è la prova decisiva che quel Gesù, vissuto duemila anni fa, è sì un vero uomo (la sua morte lo dimostra) ma soprattutto, come ci insegna il Catechismo, è anche vero Dio.

Vi benedico e auguro a voi e alle vostre famiglie una santa Pasqua!