La Tradizione Cattolica, n° 113 (2020 n° 2)

Sommario:

Editoriale

Il Rodano incrocia il Tevere: storia dei rapporti tra la Fraternità San Pio X e la Santa Sede

Conferenza di Mons. Lefebvre 1984

L'indipendenza temporale del Papa nella dottrina cattolica

La caduta della Roma pontificia nella ricostruzione di «La Civiltà Cattolica» (1870-1871)

L'immortale Atanasio: faro per la Chiesa di oggi

Vita della Tradizione

Editoriale

Il 20 settembre di quest’anno ricorre il 150° anniversario della presa di Roma da parte dei “piemontesi” e della conseguente fine del potere temporale dei Papi. Si tratta, come tanti affermano, di una gioiosa ricorrenza che marca la liberazione della Chiesa da quel legame con il mondo che risaliva alla “Donazione di Costantino”? Per rispondere guarderemo sia all’insegnamento magisteriale, sia ai fatti storici di questi anni.



Potremmo, però tentare di rispondere anche osservando i fatti di più stringente attualità come l’uso della Pandemia del Covid-

19 che, con chiarezza, ci ha mostrato e continua a mostrarci la tirannia del Leviatano “democratico”. La “gallina libera nel pollaio libero” che sarebbe la Chiesa odierna, separata dallo Stato, nel nome della Libertà religiosa, si è dimostrata in genere, nei suoi capi, totalmente serva del potere. Anzi, l’ha addirittura preceduto nel chiudere le chiese e nel dichiarare che si poteva pregare con gran frutto anche da casa; usando, fra l’altro, le stesse parole del Ministro degli Interni di una nazione a noi confinante. Infine abbiano visto i Vescovi italiani (ed europei), in totale accordo col potere civile, far tesoro del momento per cercare d’imporre la comunione sulle mani a quei cattolici che hanno conservato, nonostante i loro pastori, il senso della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo.



«Credevo davvero eccellente che lo stato fosse separato dalla Chiesa. Eh, sì! Ero liberale» (Monsignore Marcel Lefebvre, Una Vita, Bernard Tissier de Mallerais, Ed. Piane 2018, p.48). Così si esprimeva l’anziano Vescovo, parlando del neo-seminarista Marcel Lefebvre appena arrivato al Seminario francese di Roma, nell’ormai lontano 25 ottobre 1923. Magari anche noi abbiamo il bisogno di approfondire la Dottrina Cattolica per conformarvi sempre più la nostra intelligenza. I contenuti che vi proponiamo in questo numero mirano proprio a questo: illuminare la nostra intelligenza per indicare alla nostra volontà la via da seguire.



“Lo hanno detronizzato” affermava Mons. Lefebvre e noi dobbiamo impegnarci a riconsegnarGli la Sua corona, cominciando

a lavorare sulla nostra vita in un combattimento che durerà fino al Giudizio Universale e, quanto a noi, fino al nostro ultimo

respiro. Viene a darci coraggio la vita del grande sant’Atanasio, esiliato cinque volte per amore del Cristo Uomo-Dio. Viene a darci coraggio anche un piccolo libro del quale posso solamente consigliarvi la lettura: Rose Hu, La gioia nella sofferenza

– Con Cristo nelle prigioni della Cina
(ed. Piane, 2020). Questa ragazzina, da poco battezzata, che dovette trascorrere

ventisei anni della sua vita in prigione, ci fornisce un esempio di incredibile coraggio, pur nella semplicità e nella totale fedeltà del suo amore, integro ed assoluto, per Nostro Signore! Gli avvenimenti di questi ultimi mesi in Asia, ci mostrano il governo cinese sottoporre la riapertura delle chiese dopo la Pandemia (e dopo l’accordo “segreto” con la Santa Sede…) all’esclusione dei minorenni dai luoghi di culto; in Italia, invece, il testo in approvazione della Legge Zan-Scalfarotto contro “l’omotransnegatività” lascia aperta la possibilità che, in un giorno non troppo lontano, la Provvidenza ci possa portare a percorrere la medesima strada di Rose Hu.



A noi il compito di preparaci oggi, con un amore fedele, integro ed assoluto a Nostro Signore Gesù Cristo Via, Verità e Vita.

Che il Signore vi benedica

in Cordibus Jesu et Mariæ.

Don Ludovico Sentagne