La Tradizione Cattolica, n° 117 (2021 n. 2)

Sommario:

Editoriale

Cenni alla formazione di Dante e al suo rapporto con il pensiero di san Tommaso e con la filosofia del suo tempo

Pink lives matter

«Regere Ecclesiam Dei»

Gli araldi dell’ascolto

La donna e i bambini nella Cristianità antica e medievale

San Roberto Bellarmino: per la gloria della Chiesa

Assisi è una contro-Epifania (Mons. Lefebvre)

Note sull’attualità ecclesiastica

Recensione: Dal Buio alla luce

Recensione: Katharina Tangari

Editoriale

Tormenti del Diavolo e Pace di Dio

«È proprio del cattivo spirito di causare in loro tristezza e tormenti di coscienza, e di alzare ostacoli, di inquietare con false ragioni al fine di arrestare i loro progressi nel cammino della virtù; al contrario è proprio del buono spirito dare loro coraggio e forza, di consolare, dar loro lacrime, buone ispirazioni e pace, facilitando e allontanando ogni ostacolo, affinché esse procedano sempre più nel bene».

Avrete riconosciuto la seconda regola che sant’Ignazio ci propone negli Esercizi spirituali a proposito delle «persone che lavorano coraggiosamente a purificarsi dei loro peccati, e crescono di bene in meglio nel servizio di Dio nostro Signore». Ci è nota, ma dimentichiamo, nella zuffa con i diavoli ed i loro alleati, che non si applica solamente agli Esercizi. Possiamo dire che i nostri governanti sono stati ultimamente degli eccellenti collaboratori del Principe di questo mondo, ma purtroppo avremo sicuramente anche noi giocato la nostra parte.

«Veritas liberavit vos – La verità vi renderà liberi». Si tratta della Verità oggettiva conosciuta. Nell’ordine soprannaturale, parliamo della virtù di fede, aspettando la tanto desiderata visione dell’eternità. Nel cammino su questa terra, i teologi distinguono diversi gradi di certezza: andiamo dalla verità de fide, quando è definita ex cathedra da un concilio o un Papa, fino a una verità probabilis, probabile, passando per de fide divina (quando si trova nella Tradizione o la Sacra Scrittura ma che non è stata definita, come per esempio la nascita del Cristo a Betlemme), dottrina cattolica, sentenza comune. Nell’ordine naturale invece distingueremo il grado di certezza partendo dalla scienza (è un pensiero che mediante la dimostrazione arriva alla certezza della conclusione, come fa san Tommaso con le cinque vie che portano alla dimostrazione dell’esistenza di Dio). Proseguiamo con la fede umana, che ci fa aderire ad una verità sull’autorità di chi la proclama (chi di noi ha visto l’Antartide? Eppure crediamo alla sua esistenza). Arriviamo all’opinione che ci fa aderire a una proposizione a partire da motivi probabili ma con il timore che il contrario sia vero (es. domani farà bel tempo, dice il meteo). Ci sarebbe anche il sospetto che si basa non più si motivi probabili ma solamente lievi (es. sembra che debba piovere). Infine rimane il dubbio quando la nostra intelligenza non dà un assenso ma sospende il giudizio (es. non so che tempo farà).

Perché tutte queste distinzioni filosofiche? Perché veritas liberavit vos: la verità del grado di certezza delle nostre conoscenze ci permetterà di praticare la carità fraterna nella pace e ci eviterà di cadere nellatrappola del turbamento diabolico con le sue divisioni.
Aderire alle verità è un atto di umiltà: conformo il mio giudizio alla realtà. Non è la «mia» verità, espressione così cara al mondo moderno che crede di creare la verità con il pensiero. No, sono servo della verità ed ho sete di farla scoprire agli altri.
Se invece ho opinioni o sospetti, li farò conoscere come tali, cercando di capire ciò che dice l’altro e ciò che può esserci di vero.

Troviamo questo grande rispetto della verità in sé e della verità che c’è nel pensiero degli altri nella Somma Teologica di san Tommaso. Quest’ultimo espone chiaramente le diverse opinioni e vi risponde cercando sempre di trovarvi il massimo di verità senza nessun disprezzo o orgoglio e
senza farne una controversia tra persone.

È anche importante saper orientare tutto a Dio rimettendo ogni problema al suo posto.
Litigare sul risultato dell’ultima partita o su chi ha segnato e a quale minuto, anche se si tratta di verità, non avrà la stessa importanza che difendere l’indissolubilità del matrimonio. Anche se il nostro interlocutore è nell’errore a proposito del calcio, lo possiamo lasciare nell’errore per la pace fraterna, per non umiliarlo… Invece se è nell’errore quanto all’indissolubilità del matrimonio sarà un nostro dovere cercare di farlo ragionare per scoprire la verità senza tuttavia aggredirlo inutilmente.

Nell’agitazione odierna e in particolare con internet troviamo tutte le opinioni o piuttosto tante supposizioni che diventano magicamente, grazie a quest’aggeggio chiamato tastiera, delle certezze di scienza. Riportato di bocca in bocca o piuttosto di blog in blog, di Facebook in WhatsApp (e altre parole della stessa lingua magica, con tutto il nostro rispetto per la lingua dell’Isola dei Santi), queste opinioni diventano dottrina cattolica, de fide divina e in fine de fide.

Che dire? Potremmo ritornare sulla questione dei vaccini che agita tutti gli spiriti allorché i governanti fanno passare nel  mondo intero le leggi per aumentare la pratica dell’aborto, accettare l’eutanasia, cancellare il segreto di confessione, proibire il richiamo all’ordine naturale quanto al matrimonio. I più anziani ricorderanno che al tempo della Guerra Fredda i comunisti creavano sia i partiti comunisti che i movimenti di opposizione. Deve essere una lezione per noi.

Cerchiamo, sì, la verità per agire con prudenza soprannaturale. Soprattutto cerchiamo di conoscere la Verità per amarLa e servirLa. Possiamo fare di tutto per conservare la salute, la libertà. Ma la vera libertà non si limita alla libertà fisica; è quella di poter liberamente rispondere all’amore gratuito di Dio. E quella potremmo esercitarla anche in un manicomio o in un campo di concentramento. Siamo qui solamente di passaggio per poter meritare di contemplare la Verità, la Santissima Trinità, faccia a faccia per tutta l’eternità. Questo si trova nella preghiera, non su internet.