Dottrina cristiana: il sensus Ecclesiae

Fonte: FSSPX Attualità

La Chiesa di Gesù Cristo

Nostro Signore Gesù Cristo ha fondato la Chiesa chiamando al suo servizio gli apostoli destinati a diventare i suoi pilastri. Li scelse tra i discepoli che lo seguivano:

«In quei giorni andò sul monte a pregare e trascorse la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò i suoi discepoli e ne scelse dodici, che nominò apostoli: Simone, a cui diede il nome di Pietro, e Andrea, suo fratello, Giacomo e Giovanni, Filippo e Bartolomeo, Matteo e Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, e Simone, chiamato lo zelota, Giuda, fratello di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore»(Lc 6, 12-16).

 

Alla sua Chiesa, promette molte vicissitudini, rifiuti e difficoltà, nonché persecuzioni. Perché è nel mezzo delle infermità umane che appare il potere di Dio:

 

«Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato»(Mc 13, 9-13)

 

Tuttavia, fino alla fine dei tempi, Nostro Signore ha promesso la sua incrollabile assistenza:

 

«Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».(Mt 28:20)

 

Dal cielo, il Figlio di Dio prega incessantemente per la sua Chiesa, veglia su di essa e la assiste. Gesù Cristo ne è il capo, la testa che si occupa delle membra:

«Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore» (Eb 7:25)

La Chiesa, scrive Bossuet, «è Gesù Cristo diffuso e comunicato, è Gesù Cristo nel suo insieme, Gesù Cristo nella sua pienezza» (Lettre à une damoiselle de Metz). Continuando in essa, si manifesta e comunica, animandola con il suo spirito e nutrendola con la propria carne.

 

Dobbiamo credere nella Chiesa

La Chiesa, alla quale siamo incorporati dal battesimo come membra di Cristo, è un oggetto di fede che non può essere ridotto a un'analisi superficiale, statistica o sociologica.

 

L'elemento quantitativo non può spiegare la profonda realtà della Chiesa. Allo stesso modo, un approccio eccessivamente legale a una società governata da leggi e riti non saprebbe spiegare la sua natura spirituale, poiché la Chiesa, in quanto Corpo mistico di Cristo, riposa su quel legame misterioso che unisce personalmente ogni anima a Cristo e riunisce in Lui, come membra dello stesso corpo, tutti i figli di Dio.

 

Una società visibile la cui realtà è spirituale

La Chiesa è essenzialmente una realtà spirituale. Ovviamente si concretizza ai nostri occhi per mezzo di realtà visibili. La gerarchia ecclesiastica, i sacramenti, le formule dogmatiche, le leggi e le istituzioni ecclesiastiche, tutta questa serie di realtà visibili sono parte integrante della costituzione della Chiesa di Cristo. Dove si trovano queste realtà, c'è la Chiesa di Cristo, identica alla Chiesa cattolica. Attraverso di essa si diffonde l'azione di Dio e di Cristo, suo capo invisibile.

 

Attenzione a non sognare una Chiesa puramente spirituale e incarnata che ignori queste realtà carnali. Disumanizzata, si volatilizzerebbe. Perché Cristo ha fondato la sua Chiesa su Pietro e sui suoi successori. Ha messo alla testa i Dodici che continuano nell'attuale gerarchia. Fu Cristo che diede ai Dodici e ai loro successori il potere di insegnare e governare la sua Chiesa. È Lui che ha istituito i sacramenti attraverso i quali santifica i membri della Sua Chiesa e li unisce.

 

Il gesuita padre Yves de Montcheuil spiega come solo la fede ci consenta di cogliere le realtà invisibili e spirituali che passano attraverso le realtà visibili a cui sono collegate:

 

«Gli ebrei non credenti videro Cristo, lo ascoltarono, vale a dire che videro l'esistenza di ciò che era visibile in Lui. Tuttavia, non si può dire che credessero in Cristo, che conoscessero Cristo, che sapessero veramente chi era, poiché vedevano in lui un solo uomo tra gli altri. Solo i discepoli fedeli che credono che Cristo sia il Verbo fatto carne, che sia il Figlio di Dio incarnato, Lo conoscono veramente; solo loro hanno il diritto di dire che sanno chi è».

 

«Allo stesso modo, i non credenti possono vedere l'esistenza di questa società chiamata Chiesa cattolica: vedendola come una società umana, non la conoscono. Perché non la considerano una realtà soprannaturale che, pur avendo un corpo, non si riduce a questo corpo. Per noi che abbiamo fede, dobbiamo abituarci a vedere sempre la Chiesa come una realtà spirituale, soprannaturale che si manifesta attraverso un corpo. Questo corpo, questo elemento visibile fa parte di lei: è indispensabile alla sua esistenza e alla sua azione, così come il Corpo di Cristo era essenziale e indispensabile per Lui. Ma essa  non è solo questo. Infatti, proprio come ciò che dà il significato dell'umanità a Cristo è la sua unione con il Verbo, in modo che non si possa dire di chi conosce Cristo solo come un uomo che conosca davvero, nemmeno in parte,  ma bisogna dire che lo ignora completamente - così colui che vede della Chiesa solo ciò  che si può definire come la sua realtà sociologica o giuridica, l'organizzazione esterna con la quale assomiglia più o meno agli altri società umane, non ne conosce la metà, ma non la conosce affatto»(Padre Yves de Montcheuil, Ascpects de l'Eglise, Cerf 1949, pp. 17-18).

 

Quindi, proprio come gli ebrei non credenti hanno sperimentato la realtà di Cristo, vero Dio e vero uomo, e non hanno riconosciuto il Figlio di Dio, nonostante conoscessero la sua esistenza, così è fraintendere totalmente la Chiesa ridurla ai suoi aspetti puramente visibili e ai suoi elementi umani.

 

Ignorare l'aspetto spirituale e invisibile della Chiesa è renderla un cadavere, un corpo senz'anima, sfigurarla e mettere da parte il rimedio e l'antidoto allo scoraggiamento o alle reazioni troppo umane alle debolezze dell'uomo e il tradimento dei chierici.

 

La missione soprannaturale della Chiesa

Fino alla fine dei tempi, la Chiesa lavorerà per dare a Dio nuovi figli e per edificare il Corpo di Cristo fino al suo completamento. Uniti ai successori degli Apostoli per continuare la missione di Cristo, i sacerdoti sono lo strumento privilegiato per diffondere la Luce e la Vita di Cristo nelle anime.

 

È attraverso la Chiesa che la natura caduta ritorna al suo Creatore. È lei che riporta le persone a Dio, strappandole dal peccato e santificandole.

La sua azione benefica si estende anche alle cose, che consacra al culto divino, o dedicandole sapientemente all'utilità degli uomini. Per ricapitolare in Cristo tutta la creazione redenta dal suo Sangue, i sacerdoti della Chiesa sono gli strumenti scelti, chiamati e consacrati, per piantare e irrigare, offrire e benedire - oportet sacerdotem offere et benedicere.

 

Pertanto, la santa Chiesa in cui crediamo è una società essenzialmente soprannaturale, visibile, santa e universale, che Gesù Cristo ha istituito durante la sua vita su questa terra.

 

Oltre che dal suo fondatore, è dallo Spirito Santo, fonte e donatore di santità, che essa riceve la propria santità. La Chiesa continua l'opera di Cristo sulla terra in modo che i frutti della Redenzione sulla Croce siano applicati agli uomini fino alla fine dei tempi.

 

Attraverso l'agitazione e la crisi a volte laceranti, dalle sanguinose persecuzioni agli scismi senza apparente ritorno, dall'arianesimo del quarto secolo al modernismo, Dio non abbandona la sua Chiesa e chiede a ogni generazione di combattere per essa, conducendo la buona battaglia della fede, secondo le sue grazie di stato e ciascuno al suo posto, lontano da ogni spirito sedizioso e da ogni compromesso colpevole.

 

Tratto da padre Gaston Courtois, Le Sens de l’Eglise, Fleurus, Parigi, 1950.