In pellegrinaggio da Graglia ad Oropa

Fonte: Distretto d'Italia

Il mese mariano si è aperto per il Priorato di Montalenghe con un pellegrinaggio da Graglia  ad Oropa (in provincia di Biella) per la rinascita delle scuole cattoliche e per le vocazioni religiose.

In quest’anno giubilare, a presiedere il nutrito gruppo di pellegrini è stato l’antico simulacro della Vergine Bruna di Oropa – a tutti, fedeli ed esercitandi, ben noto perché da tempo immemorabile collocato all’ingresso del priorato di Montalenghe – per la prima volta portato all’esterno lungo tutto il percorso processionale che ha unito il Santuario Lauretano di Graglia al sacello Eusebiano di Oropa.

La giornata ha avuto inizio con la S. Messa celebrata da don Aldo all’altare maggiore del bel Santuario di Graglia dedicato alla Madonna di Loreto. L’imponente costruzione (Sec. XVII/XIX) ha pianta a croce greca, grandiosa cupola ottagonale e scenografiche decorazioni prospettiche. Il suono del pregevole organo ottocentesco e le voci delle sorelle “Consolatrici del Sacro Cuore” hanno contribuito degnamente alla lode del Signore!

La processione dei pellegrini – guidati da don Aldo, don Chad, due seminaristi e le suore, con preghiere, meditazioni e bei canti ha spesso suscitato lungo la strada segni di devozione e benevolenza: Deo Gratias!

I fedeli più forti e volenterosi si sono alternati nella fatica del trasporto della statua Mariana sostenuta sulle spalle. Tutti, bambini e adulti, hanno offerto la stanchezza e l’affaticamento dovuti al lungo percorso (quasi 20 km e dislivello di 400m).

In compenso, il paesaggio vario dell’alta valle Elvo ha presentato bellissimi panorami che alternano verdi pascoli, boschi di betulle e faggi, corsi di acqua purissima, illuminati nella luce di una bella giornata primaverile, calda ma ventilata.

Lungo il percorso la vista della vicina trappa di Sordevolo ci ricorda la presenza in quel luogo di un gruppo di monaci Trappisti in fuga dalla Francia Rivoluzionaria, negli anni 1796-1802.

A Oropa ci accoglie e ci conforta il saluto benevolo scolpito sull’architrave del portale della Basilica Antica che recita “O quam beatus, o beata, quem viderint oculi tui” (Quanto è beato, o beata Vergine Maria, colui sul quale si posano i tuoi occhi).

Anche quest’anno siamo giunti pellegrini ai piedi della Madonna Bruna e con l’offerta dell’orazione “Memorare” e il canto corale “Nome Dolcissimo” rinnoviamo la domanda della grazia della rinascita delle scuole cattoliche e la grazia de sante vocazioni religiose.

Regina Montis Oropae, Ora pro nobis.